WP_20170808_10_22_38_Pro

Cos’è la Filora? Solo le persone più anziane, a Delia, sanno che si tratta del nome dialettale con cui veniva chiamata una volta la villa “Flora”, sede del monumento dei Caduti in guerra.

Oggi le due scritte, “La Filora” e “Flora”, si possono leggere una accanto all’altra. Villa Flora in verticale e La Filora in orizzontale, incise e ben visibili sulla facciata frontale di una stele, realizzata, in pietra di Comiso, dall’artista deliano Totò Montebello.

La stele è stata fatta collocare dall’amministrazione comunale all’ingresso della villa Flora, volutamente, per ricordare a tutti, in particolare ai giovani, che la memoria va conservata. Stamani i manutentori, alla presenza del primo cittadino e del capo di Gabinetto Carmelo Alessi, hanno terminato i lavori di sistemazione.

<<L’idea proposta da Totò Montebello di una stele con su scritto il nome in dialetto deliano della vialla Flora mi è subito piaciuta – ha detto il sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri. E’ un’idea che si sposa bene con le nostre politiche tese a salvaguardare e a valorizzare l’identità della nostra comunità e l’integrità del nostro territorio. Non è solo una parola da ricordare ma una parte della memoria deliana che dovevamo recuperare e salvare dall’oblio>>.

<<La storia non va cancellata – dice Totò Montebello, artista poliedrico ed eblematico. Un vero talento naturale, vincitore al concorso per il logo delle Universiadi in Sicilia nel 1997. Le sue opere pittoriche e scultoree si possono ammirare in diverse piazze e collezioni private in Italia e all’estero. Una sua opera fa parte del patrimonio artistico del museo Mandralisca di Cefalù dove è custodita>>.

<<Mi ero accorto – racconta l’artista deliano – che la parola “filora” era stata messa nel dimenticatoio. Siccome amo il mio dialetto, il deliano, ho pensato ad un recupero artistico del nome per farlo rivivere e tramandare così un pezzettino della nostra “civiltà contadina” alle nuove generazioni. Un’operazione quindi artistica e culturale. Sono contento che sia andata in porto>>.

Ufficio Stampa/ Giovanni Proietto

WP_20170808_10_16_34_Pro