Delia, 6 luglio 2018
Il sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri ha inviato ieri una lettera a tutti i dipendenti del Comune per richiamarli al rispetto, durante l’orario di lavoro, delle norme e dei comportamenti atti a preservare e a non arrecare danni all’immagine dell’ente.
Un contegno non idoneo <<avrebbe per conseguenza – scrive Bancheri – una ricaduta etica e di stile che l’Amministrazione non intende tollerare>>.
Nella breve ma dura lettera va subito al nocciolo della questione con parole che non danno adito ad interpretazioni.
Per il primo cittadino non si deve <<sostare, stazionare, durante le ore di servizio, presso qualsiasi locale pubblico, bar, pub, caffetteria e simili>>.
E <<qualora [il dipendente] prenda, previa timbratura, un breve permesso per una pausa caffè, non deve perdere tempo>> più del necessario.
<<Il mio intervento non vuole assolutamente sminuire o mettere in dubbio il valore e l’impegno degli impiegati. Non è in discussione il ruolo professionale, su cui si regge l’attività e il funzionamento della macchina amministrativa.
E’ invece un atto doveroso per ricordare loro – ha commentato Bancheri – che i comportamenti sono fatti non meno importanti della competenza e possono avere una valenza comunicativa negativa.
<<Ecco perché – aggiunge – ritengo che ogni dipendente deve comportarsi in maniera ineccepibile, così come si conviene ad un impiegato pubblico, fermo restando il rispetto delle condizioni previste dalle leggi, dai regolamenti e dai contratti collettivi>>.
Nella lettera il sindaco sottolinea anche il grave momento di crisi economica e l’altissima percentuale di disoccupati. Pertanto <<il bighellonare, l’oziare di un impiegato, – aggiunge – salta all’occhio immediatamente alle persone, soprattutto a chi non ha il vantaggio di un lavoro ben retribuito>>.
Il primo cittadino è perentorio: <<bisogna assolutamente evitare certi comportamenti . Ne va di mezzo il buon nome dell’ente e della pubblica amministrazione. E’ chiaro – dice infine – che come ultima ratio si farà ricorso, per chi non si attiene alle disposizioni, <<alle sanzioni previste>>.
Ufficio Stampa/ Giovanni Proietto