LA LEGGENDA DELLA BELLA CASTELLANA

Due lettere di Pietro I d’ Aragona testimoniano la partecipazione di Delia alla Guerra del Vespro. Nella prima si chiedono due fra: “ i più cospicui”.

Nell’ altra aiutanti in soldi e uomini. Delia fu sede di un importante episodio della guerra. Durante questa guerra è nata la leggenda della Bella Castellana. Si dice che a Delia vivesse una fanciulla molto bella con capelli biondi e occhi neri di nome Beatrice. Il conte la teneva con se in tutela. Passò il tempo ed il conte si innamorò di Beatrice e voleva sposarla ma il re non lo permise. Il conte allora proteggeva la ragazza come una figlia. La fece sposare con un Castellano, Bernardo, e Beatrice divenne Castellana. Ella era buona e gentile. Dopo qualche anno ebbe una figlia. La famiglia visse felice fino a quando arrivò un certo Roberto Martorana che venne a mettere un serio pericolo questa felicità. Costui era venuto in gran pregio dal conte.

Il Martorana si invaghi della Bella Castellana è tentò in tutti i modi di ottenere i suoi favori. Ma Beatrice rifiutò sempre. Non disse niente al marito ma quando si fece troppo insistente lo minacciò di accusarlo al Conte. Martorana parve calmarsi ma aspettava l’occasione giusta per vendicarsi. L’occasione non mancò. Le campane annunziarono l’ insurrezione della Sicilia. I francesi furono sconfitti ma non si rassegnarono. I soldati di Roberto d’ Artois avanzarono verso Delia. Il Conte era stato costretto a rimanere a canto del re Federico. Era arrivato il momento della vendetta per Roberto Martorana.

Prese contatti con i Francesi, promettendo la caduta di Delia a condizione che ne fosse fatto signore. I Francesi acconsentirono. La notte dell’ agguato i fratelli Martorana riuscirono a farsi mettere a guardi alla porta del Castello. Ad un segnale la porta si aprì. Molti soldati furono trucidati. Il castello accorse subito e chiamo i Martorana ma quando li vide con i francesi si rese conto. Egli si mise in guardia con la spada in mano. Roberto, allora, pensò di prenderlo alle spalle.

Entrò dalla parte opposta e riuscì a pugnalarlo alle spalle. Il Castellano prima di morire gridò due volte: “ Giuda”. La castellana era rimasta nella sua stanza con la figlia. Sentito il grido corse fuori e Martorana la minacciò di morte se non esaudiva i suoi desideri. Lei svenne e si sentirono i soldati per liberare Delia. I Francesi morivano. Le due donne impazzirono dal dolore. I due fratelli vennero legati alle code di due cavalli e trascinati per più di un miglio e poi furono fatti spirare sulla forda. La Castellana e la figlia assistettero. Il Conte prese in sposa la Castellana che divenne Contessa di Delia.

LA FESTA MEDIEVALE

La giornata medievale inizia con il corteo storico che sfila dal viale Europa e attraversa i quartieri storici del paese, intrattenendosi in ognuna delle cinque Piazze principali (Itria, Croce, Carmelo, San Antonio e Madrice), dove stendardisti, sbandieratori, artisti di strada e personaggi avvolti in splendidi costumi medievali danno vita alle loro esibizioni e performances.

Il corteo nella Piazza Madrice fa da cornice alla cerimonia solenne della consegna della chiave della città, dal Sindaco al Principe.

In serata il corteo si dirige verso il Castello dei Normanni dove è rappresentata la storia della bella Castellana e si può assistere a concerti di musica medievale, balli, danze, esibizioni di mangiafuoco, giocolieri, astrologi e cartomanti, nella migliore tradizione degli artisti di strada.

Nella splendida cornice del Castello è possibile oltre che ammirare gli spettacoli e le esibizioni, osservare la volta stellare con un telescopio e degustare i prodotti tipici della gastronomia locale, nell’osteria del borgo dove osti e camerieri servono, in costume d’epoca, gli avventori con la moneta del tempo.

La Festa Medievale, organizzata dal Comune di Delia (Assessorato allo Spettacolo Sport e Turismo) e patrocinata dalla Provincia Regionale e dall’Azienda Autonoma per l’Incremento Turistico di Caltanissetta, ha riscosso negli anni passati un notevole successo di pubblico, con richiamo di emigrati e turisti, di cittadini provenienti sia dall’interland che da altre Provincie siciliane, per i suoi contenuti artistici e culturali e per la valenza folcloristica sovracomunale, che nel corso degli anni si è sempre più accentuata, può essere sicuramente annoverata tra le iniziative che nella Provincia di Caltanissetta offrono un notevole richiamo culturale e turistico.